Pasqua a Senigallia: la tradizionale colazione pasquale

La Pasqua nelle Marche si assapora fin dal mattino con una tradizione unica e radicata nel tempo: la colazione pasquale. Mentre in altre parti d'Italia il pranzo pasquale è il momento clou della giornata, nelle Marche si parte con un'abbondante colazione, quasi un antesignano del brunch moderno. Non lasciatevi infatti ingannare dal nome: non è una semplice colazione, ma un vero e proprio banchetto, con antichi rituali e sapori inconfondibili. In particolare, nella zona di Senigallia, questa tradizione è ancora molto viva e si tramanda di generazione in generazione.

La colazione di Pasqua infatti arriva, fin dall'antichità, dopo il periodo di digiuno quaresimale. Si trattava di un vero e proprio pasto abbondante e sostanzioso per festeggiare la Resurrezione. Inoltre, serviva anche a consumare i salumi prima dell'arrivo del caldo estivo.

La colazione di Pasqua comprende salumi locali, formaggi, la celebre pizza di formaggio, le classiche uova benedette, la frittata con la mentuccia, la coratella d'agnello e alcuni dolci tipici. Tutto viene preparato e servito in tavola, su grandi tovaglie ricamate.

La pizza di formaggio
Se c'è un elemento imprescindibile sulla tavola della colazione pasquale marchigiana, quello è la Pizza di Formaggio, detta anche "crescia brusca" o "pizza cascio e oe". Si tratta di un soffice panettone salato a base di uova e formaggio, dal profumo intenso e dalla consistenza spugnosa. Perfetta da accompagnare con i salumi e un buon bicchiere di vino rosso.
Le sue origini sono contese: alcuni le attribuiscono a Jesi, mentre altre fonti la collegano al Monastero di Santa Maria Maddalena a Serra de' Conti. Un tempo, la ricetta prevedeva ben 40 uova, una per ogni giorno di Quaresima, e la pizza veniva cotta nei forni comuni del paese il Venerdì Santo per poi essere consumata solo dopo la fine del digiuno, quando "si scioglievano le campane".
A seconda della zona, la preparazione varia: il formaggio utilizzato può essere parmigiano, pecorino romano o un mix di entrambi, e ogni famiglia ha la propria ricetta segreta.

Salumi d'autore
A completare la colazione non possono mancare i salumi tipici marchigiani. Primo fra tutti il ciauscolo, un salame morbido e spalmabile, dal gusto delicato e speziato, che nel 2009 ha ottenuto il marchio I.G.P. Ci sono poi il salame lardellato e il salame di Fabriano, due eccellenze della norcineria locale.

La frittata con la mentuccia
La frittata con la mentuccia è un altro must della colazione pasquale. Semplice ma gustosa, viene preparata con uova fresche e mentuccia, una pianta aromatica dal sapore intenso. Ogni zona ha la sua variante: nelle campagne di Osimo si aggiunge la vitalba, mentre nel maceratese si predilige la borragine. Ad Avacelli e Urbino la frittata si arricchisce di asparagi selvatici.

La coratella d’agnello
Un piatto dal gusto deciso e dalla forte tradizione contadina è la coratella d’agnello, preparata in umido o saltata in padella con cipolla. Un tempo piatto povero, oggi è una prelibatezza che non può mancare sulle tavole pasquali.

I dolci della tradizione
Dopo tante prelibatezze salate, si passa ai dolci. La pizza dolce è una soffice torta simile a un panettone, arricchita con canditi, uvetta e aromi naturali. La sua superficie è decorata con una glassa bianca e confettini colorati, simbolo di festa e rinascita.
Altrettanto famose sono le ciambelle, dette anche "ciambelle strozzose", che vengono preparate il Venerdì Santo e cotte nel forno a legna. La loro consistenza compatta le rende perfette per essere inzuppate nel vino dolce.

E voi, conoscevate già l'usanza della colazione di Pasqua marchigiana?